premessa: l'alfabeto del groove nasce con l'intento di estrapolare una gigantesca play list dalle discografie degli artisti di tutto i mondo ( rimanendo nel range 1967 \ 1981 ), non troverete quindi discografie complete ma solo ciò che di quell'artista sia inerente alla pagina. Perchè dico questo? in alcuni casi e questo è uno di quei casi, le poche notizie biografiche vengono a risultare insufficienti anche solo a far capire la grandezza del personaggio, quindi, purtroppo solo saltuariamente, mi soffermo un po' più a lungo, quando il lavoro extra play list è di grande importanza, come per Sylvia Robinson, nata Vanterpool e sposata con Joe Robinson, musicista con cui intraprende la parte decisiva del suo viaggio nella musica, anche se lei aveva già calcato le scene, solamente quattordicenne, con il trombettista Hot Lips Page e inciso, tra i late 50's e i primi 60's una decina di singoli 7". L'inizio è rappresentato da un locale nel Bronx che poi migra a Englewood, New Jersey ( segnatevi queste due località, essenziali per iil progetto hip hop di fine 70's ), dove aprono i Soul Sound studios, seguendo l'esempio di Motown e Stax, allestiscono una House band, per quelle , che nel tempo, saranno le loro etichette discografiche: All Platinum, Vibration, Stang, Turbo ed, infine la geniale Sugar Hill, cioè quando Sylvia, usando due sconosciuti rapper del New Jersey e un buttafuori che lavorava nei Block party del Bronx, porta alla ribalta mondiale l'Hip Hop, fino ad allora mai uscito dal malfamato quartiere newyorkese, con la Sugar Hill gang ( attenzione, la ribalta mondiale è dovuta al successo di vendite e non alla presunta primogenitura discografica del genere, che spetta alla Fatback band ).Bene,tutto cioò era dovuto a questa donna straordinaria che non si poteva ridurre alla sua scarna, personale discografia, da cui, comunque vi consiglio: I can't help it \ it's a good life, singolo 7" del 1967 per la All Platinum, la sua label, per cui pubblica, tramite la satellite: Vibration, il primo album solista: Pillow talk, che oltre alla fortunata title track, contiene: Didn't I, che è il prototipo del genere sexy soul "miagolato". In questo disco la Robinson, scrive, produce, arrangia, suona la chitarra, lo mixa e fa pure l'ingegnere del suono ( si mormora che abbia anche pulito gli studios al termine delle registrazioni). In: Sweet stuff, album del 1975 ( Vibration, come il precedente e i successivi), ricompare: Cowards Way Out, balla tratta dal primo LP e I Can't Help It, side A del suo singolo del 67, consiglio anche: The Notion e: the Pussycat ( a proposito di "miagolato"). Nel 1976, in piena era Disco, esce: Sylvia, con: L.A. Sunshine e Sweet Stuff. Chiudo con l'album del 1977: Lay it on me, da cui segnalo la title track, The Lollipop Man (Kojak Theme '77), Fingers do the walking e: Queen bee. Come considerazione finale, dopo tanti complimenti: Sylvia Robinson la ricorderemo più per le produzioni, il talent scouting, le label dscografiche e tante altre cose, non certo per le modeste interpretazioni.





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