giovedì 18 gennaio 2024

Lou Donaldson part.1 - the 60's

 

uno dei maggiori interpreti del sax alto, fortemente influenzato da Charlie Parker ( come potrebbe essere altrimenti?), sviluppa comunque un personale approccio con lo strumento che possiamo definire "soulful" ( in Italiano non saprei come rendere l'idea).
Dal 1952 legato alla Blue Note, collabora con Art Blakey, Thelonious Monk, Clifford Brown, Milt Jackson, Blue Mitchell, Horace Silver e tanti, ma veramente tanti, altri.
Dopo una parentesi con la Argo, torna alla Blue Note nel 1967, dove con: Mr. Shing-A-Ling, inizia quella serie di incisioni di hard-bop \ soul jazz che sono le radici del futuro acid jazz, da questo album consiglio il mitico beat di: Ode to Billy Joe e: The Humpback.
Sempre nel 67 esce anche: Alligator Boogaloo, la title track è una vera e propria pietra miliare, con George Benson alla chitarra e Lonnie Smith alle tastiere.
1968: Midnight creeper, il brano che titola l'album su tutte.
1969. Say it loud!, la cover di James Brown è la title track, con la presenza di Blue Mitchell alla tromba e Charles Earland alle tastiere ( doveroso citare l'onnipresente Leo Morris alla batteria), da non perdere anche: Caravan di Duke Ellington e Brother soul, firmata da Donaldson.
Anche nel 69 doppia uscita, per chiudere alla grande i 60's con: Hot dog, molto funkeggiante, brani consigliati: it's your thing, hot dog e Turtle walk.
 





 

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