martedì 9 maggio 2023

Donald Byrd

 

un gigante del jazz, trombettista sensazionale, dall'inizio dei 50's incide con tutti i padri fondatori e per le label storiche: Riverside, Prestige ma, sopratutto:Blue Note. Dovendo trattare su questa pagina il periodo che va dal 67 all'81 ci lasciamo alle spalle una trentina(!!!!!!) di album, iniziamo a prendere in considerazione il periodo in cui il suono di Donald comincia a riempirsi di venature soul e vira verso l'acid jazz, quindi, anno 1969, per la Blue note, esce: Fancy free, con lo splendido brano omonimo e Weasil. 1970: Electric Byrd, già dal titolo si intuisce una ulteriore svolta, accompagnato da una strumentazione elettrica e con accenti latineggianti come Xibaba o il soul\jazz di: the dude. Continuano le incisioni per la Blue note, 1972: Ethiopian night, da cui consiglio la lunga suite di: Emperor.1973, con una delle più belle cover art mai viste, imperdibile: street lady, anche per la presenza della perla: Lansana's priestess, da ascoltare anche: miss Kane e witch hunt.
1973: Black Byrd, brani consigliati, la title track e flight time.
1975, vero e proprio masterpiece: places & spaces, brani come wind parade e la splendida you & music non possono non essere citati, ma degnissima di nota anche: change ( makes you want to hustle). Stesso anno, stesse sonorità e sempre per la Blue note: Stepping into tomorrow, ascoltate: think twice e makin'it.
Nel 1976, con Caricatures, si iniziano a sentire le influenze della dance music, top tracks: dance band, wild life e tell me.
Nel 1978 avviene il passaggio alla Elektra, l'album in questione è: thank you...for F.U.M.L., ( funkin'up my life), il brano che da il titolo all'album la fa da padrone oltre a your love is my ecstasy e Christo redentor.
Chiudiamo con un 12" del 1981, love has come around, Elektra.
 










 

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